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Dalla Chirurgia dell’ospedale “Spaziani” fino all’Antartide

Il dottor Giuseppe Di Rocco ha intrapreso un’emozionante avventura verso l’Antartide: in qualità medico farà parte della missione Enea, la trentanovesima, e si occuperà della salute degli altri membri. Per partecipare alla missione era necessario appartenere al dipartimento sanitario pubblico ed essere sottoposto a una serie di test medico/psicoattitudinali.

Una volta lì, il personale medico farà parte di un gruppo di circa 80 persone riunito dall’aeronautica militare, e sarà chiamato a gestire un’infermeria all’interno della base. Considerando anche la cura verso l’ambiente, l’ENEA è molto attenta all’utilizzo di attrezzature adatte alle temperature piuttosto basse della zona.

Inoltre il dottor Di Rocco ha specificato l’importanza di mantenere un contatto con l’esterno, data la grande distanza, e ha intenzione di tenere un diario durante il viaggio. Il medico ha dichiarato di essere innanzitutto curioso e desideroso di intraprendere un viaggio insolita ed inaspettata. Se dovesse insorgere un problema di salute, c’è la possibilità di trasferire l’eventuale infortunato o malato nell’ospedale americano o neozelandese.

Il Dottor Giuseppe Di Rocco è sicuramente un esempio di intraprendenza e una fonte di ispirazione per molti. Da quello che ha detto, lui stesso è stato coinvolto in maniera positiva da quest’esperienza e ben preparato ad affrontare ogni necessità. Parte quindi con la consapevolezza di aver interpretato il proprio ruolo in un luogo remoto, è in grado di dare l’esempio anche agli altri membri di entrare con umiltà nell’Antartide ed essere rispettosi del luogo

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ITGN