Sistema suddiviso su più livelli: dal Coc al Dicomac, dentro l’emergenza.

Il sistema di gestione delle emergenze di protezione civile, noto come metodo Augustus, si basa sulla frase attribuita all’imperatore Augusto secondo cui il valore della pianificazione diminuisce con la complessità delle situazioni. Questo modello prevede un’articolazione su diversi livelli in base all’intensità dell’evento. La Toscana è stata un esempio positivo grazie alla capacità del volontariato organizzato e all’integrazione tra istituzioni nella gestione della protezione civile. Il sistema prevede che il coordinamento parta dall’ente locale, come avvenuto a Campi Bisenzio durante l’emergenza nazionale dichiarata. Tutti gli interventi, dalle forze dell’ordine ai volontari, sono sotto il coordinamento delle istituzioni. Il Comune è l’unità di base del sistema, con il sindaco a capo del centro operativo comunale. A livello metropolitano, il centro operativo misto si occupa di numerose funzioni per gestire le forze disponibili in base alle priorità. La Regione ha un ruolo chiave con la gestione della sala operativa permanente e la colonna mobile regionale, composta da associazioni di volontariato organizzato. A livello nazionale, la Sala Sistema Italia è il centro di controllo nazionale del territorio. Il Dipartimento attiva anche un coordinamento sul campo, chiamato Dicomac, durante le maxi emergenze. A Campi Bisenzio non è stato ritenuto necessario, ma i funzionari nazionali si interfacciano con Roma due volte al giorno attraverso la sala operativa regionale.
Dentro l’emergenza. Dal Coc al Dicomac. Così funziona il sistema suddiviso su più livelli
ITGN