Rivelare il battito del cuore a chi vuole abortire: un’umanità non solo cellule

Il vescovo di Terni Narni Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, ha inviato una lettera alla comunità diocesana per promuovere la campagna di raccolta firme intitolata “Un cuore che batte”, che mira a modificare la legge sull’aborto. La proposta di legge richiede l’obbligo per i medici di mostrare alla donna intenzionata ad abortire il feto tramite esami strumentali e farle ascoltare il battito cardiaco. Questo provvedimento mira a far sì che le donne prendano decisioni più consapevoli riguardo all’aborto e sviluppare una maggiore consapevolezza sul fatto che ciò che portano nel grembo non è solo una massa di cellule, ma una persona umana. Numerose organizzazioni cattoliche si sono schierate a sostegno del vescovo, sostenendo che questa proposta potrebbe ridurre drasticamente il numero di aborti. L’obiettivo della campagna è raccogliere 50.000 firme entro il 7 novembre.
“Far ascoltare alla donna che vuole abortire il battito del cuore: quello non è un grumo di cellule ma una persona umana”
ITGN