Lo storico Lino Martini studia la ritirata di Guglielmo Pepe su “Nuova Antologia Militare” – Rietinvetrina


Un interessante studio dello storico reatino Lino Martini, pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica “Nuova Antologia Militare”, ripercorre le fasi cruciali dello sbandamento e della fuga dell’esercito napoletano del generale Guglielmo Pepe, avvenuto nei pressi di Cittaducale, come ormai noto, all’imbrunire del 7 marzo 1821. Evento che si colloca nell’ambito dei moti carbonari del luglio 1820 nel Regno delle Due Sicilie, quando un gruppo di ufficiali e sottufficiali affiliati alla Carboneria sollevò le truppe di stanza a Nola, chiedendo con forza una costituzione.
L’insurrezione ebbe successo, perché trovò il sostegno delle Vendite carbonare della provincia e l’appoggio del comandante dell’esercito, generale Guglielmo Pepe, il quale, dopo essersi unito agli insorti ad Avellino, si mise alla testa dei rivoltosi e marciò sulla Capitale. Messa alle strette e soprattutto al fine di scongiurare uno spargimento di sangue, il 7 luglio 1820 la monarchia borbonica concesse la costituzione, che fu promulgata sul modello di quella spagnola del 1812. Nascondendo la sua opposizione alle novità liberali, il re Ferdinando I giurò fedeltà alla Carta costituzionale, ma poi abiurò e invocò l’intervento armato austriaco, sostenendo di essere stato costretto a concederla con la forza.
Attraversato lo Stato Pontificio con 52.000 uomini, il generale austriaco Johann Philipp Frimont giunse presto a Rieti, città vicina alla frontiera napoletana, presidiata allora dallo stesso generale Guglielmo Pepe con circa 22.000 soldati, dislocati tra L’Aquila, Ascoli, Tagliacozzo, Arquata, Visso, Leonessa e Piediluco. Lo scontro decisivo tra i due eserciti avvenne nei pressi della città il 7 marzo 1821. Qui Pepe disponeva di soli 10.000 uomini.
Lo storico reatino Lino Martini pubblica su “Nuova Antologia Militare” lo studio sulla caotica ritirata dell’esercito di Guglielmo Pepe – Rietinvetrina
ITGN