Oggi è iniziata un’agitazione nelle scuole italiane contro il femminicidio di Giulia Cecchettin, studentessa scomparsa a Roma il 9 novembre. La mobilitazione è stata promossa dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio, riscuotendo adesione da parte di moltissime scuole di tutta la regione, sia provinciali che della capitale. Durante l’agitazione i ragazzi hanno manifestato davanti i cancelli con cartelloni, striscioni e megafoni, al grido di “Se domani non torno, distruggi tutto”. A lasciare contrariati è stata la posizione del ministro Valditara, che ha voluto proporre un minuto di silenzio in onore di Giulia. Una richiesta respinta dai manifestanti, che chiedono prima di tutto una rivoluzione culturale, come lanciato dalla sorella della vittima. Universitari e studenti hanno organizzato un presidio davanti la Sapienza oggi pomeriggio indirizzando l’appuntamento per una manifestazione più ampia sabato prossimo al Circo Massimo alle 14:30. La protesta contro il femminicidio di Giulia vuole infondere un messaggio forte e chiaro: che non ci saranno più vittime
“Per Giulia Cecchettin e tutte le vittime, il 25 novembre in piazza”. Sit in nelle scuole di Roma
