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Roma, capitale ‘Ndrangheta: droga e lusso.

Ville di lusso, terreni, maneggi, ristoranti, concessionari che noleggiano le auto e appartamenti. Ecco dove finiscono i soldi della ‘Ndrangheta a Roma. Capitali sporchi reinvestiti, che arrivano dal mondo dello spaccio di droga e che inondano la Città Eterna dentro e fuori il grande raccordo anulare, dal litorale o fino ai luoghi della movida, come Ponte Milvio

L’ultima operazione, quella messa a segno all’alba di mercoledì 8 novembre, ha sgominato una locale (un distaccamento autonomo autorizzato ndr) di ‘Ndrangheta nei comuni di Anzio e Nettuno, già in passato scenario di blitz dei carabinieri e della direzione distrettuale antimafia. Il gruppo che spacciava a tutte le ore, influiva anche nella vita politica locale, sul controllo delle attività economiche e degli affidamenti degli appalti locali. Elementi che emersero anche nell’indagine Tritone.

I Narcos calabresi

In sostanza, un dato – secondo chi indaga – è certo: le locali di ‘Ndrangheta sono in grado di importare ingenti carichi di narcotico dal Sud America, per poi vendere al dettaglio la “merce” nei comuni di Anzio, Nettuno, ma anche ai comuni di Rocca di Papa e Grottaferrata. Insomma tutto il perimetro sud est di Roma.

Il gruppo di narcotrafficanti sgominato aveva anche la disponibilità di un pilota di un aereo e di un aeroporto, entrambi privati, a Nettuno. Droga dal Sud America, un pilota a libro paga, fiumi di denaro e necessità di ripulire il contante reinvestendolo nell’economia legale.

Un circolo vizioso che funziona, rodato per le ‘Ndrangheta a Roma, con le cellule con contatti nelle cosche in città, come il gruppo di ‘Zio’ Antonio al Quarticciolo, e nella sua provincia, con Anzio e Nettuno in testa, con i gruppi degli Alvaro, Carzo, Bellocco, Gallace. Il loro “noi a Roma siamo una propaggine di là sotto”, carpito dalle forze dell’ordine durante le intercettazioni, descrive come e quanto sia forte l’onda calabrese a Roma.

Ville, auto e maneggi

Quella dell’8 novembre è la terza operazione in pochi giorni che racconta il circolo droga-denaro. “Giacomino” Madaffari, nel rapporto Mafie nel Lazio, viene descritto come uno dei boss calabresi ad Anzio e Nettuno. Ha fatto e fa tuttora parte del gruppo Madaffari-Perronace-Gallace quelli che hanno il marchio di “altissimo livello della Società Maggiore” dal sud. Ovvero “coloro che hanno ottenuto la ‘Santa’, un grado elevato per meriti criminosi”, nel linguaggio delle ‘ndrine. Lo scorso 6 novembre i carabinieri e la direzione distrettuale antimafia gli hanno sequestrato tre milioni di euro di beni. Un tesoro figlio del quello di denaro della ‘coca’.

I militari hanno messo i sigilli a 10 immobili di cui 6 tra ville e appartamenti di lusso, 6 terreni, 2 autovetture, conti correnti e una concessionaria. Come scrivono gli inquirenti, tutto “frutto del reimpiego di denaro ritenuto provento delle attività illecite”. Droga, appunto. Il giorno dopo, un’altra operazione. Questa volta a firma della direzione anticrimine della polizia di Stato. I poliziotti, insieme alla procura, hanno sequestrato un altro tesoro, quello di Davide Maria Boncompagni, 55 anni, imprenditore già arrestato nel 2017.

Il ristorante della ‘Ndrangheta a Ponte Milvio

Fin dal 2015 Boncompagni, secondo gli investigatori, è stato coinvolto in due operazioni – Santa Fé e Fireman – che hanno ricostruito i legami e gli affari delle ‘ndrine Alvaro, Brandimarte, Pesce e Bellocco. Boncompagni è stato definito “contiguo” al gruppo per aver “favorito la latitanza di un esponente del clan ospitandolo presso la sua abitazione mantenendo contatti diretti con un broker romano, finalizzati all’importazione di ingenti quantitativi di stupefacenti dal Sud America, in parte destinati agli Alvaro e in parte al mercato romano”.

Con quei soldi sporchi avrebbe costruito un impero tra Axa, Infernetto e la Sardegna. Un patrimonio da 5 milioni di euro composto da una villa con piscina all’Infernetto, otto unità immobiliari, una delle quali a Santa Teresa di Gallura, un maneggio con sette cavalli, un ristorante, quattro auto di lusso, società attive nel campo immobiliare e anche una nel noleggio di vetture di alta gamma, che aveva come clienti giocatori della Roma.

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Roma Capitale della ‘Ndrangheta. Gli affari delle cosche tra droga e vite di lusso

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