Roma, gli adolescenti-padroni nella scuola di Michelle: «La mia ragazza è mia», «Mai in discoteca sennò perdo la testa»

In modo stringato, il senso di possesso e la gelosia costituiscono ancora un problema estremamente sentito tra i giovani, con a volte conseguenze tragiche. La tragedia che ha portato alla morte di Michelle Causo, 16 anni, pugnalata a Roma da un coetaneo, ha suscitato preoccupazione su questo tema. Nelle periferie della città della capitale si può trovare una visione di possesso come un diritto automatico, con conseguente sentimento di possessività e senso di controllo che viene dai ragazzi stessi. Si vuole che la loro fidanzata sia sempre “bellissima”, ma non “desiderata” da altri. La necessità di rispetto si concretizza nelle persone stereotipate, che controllano anche l’abbigliamento dell’altra. Ciò che è peggio, non è solo ciò che viene urlato o compromesso in maniera aggressiva: viene spesso mascherato come “bontà”, come voler “proteggere” la persona cara. Gli adolescenti sono poi isolati, si rifiutano di affrontare l’esterno con amici, rendendo così poco chiaro se si tratti di amato o di costretto. Alla fine, i ragazzi desidererebbero essere felici insieme che conoscere la reciproca in libertà e gentilezza, invece che esercitare un tipo di controllo inflessibile
ITGN